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Germania, è grid parity: l'eolico off shore è senza incentivi


MILANO - La "grid parity"? In Germania è ufficialmente diventata una realtà: i prossimi impianti che verranno realizzati al largo delle coste del mare del Nord saranno economicamente vantaggiosi per i produttori anche senza bisogno di incentivi statali. E' il risultato "storico" delle ultime aste bandite dal governo tedesco: quattro parchi per complessivi 1.490 megawatt, di cui solo uno (per 110 megawatt) avrà una tariffa incentivata per 6 centesimi per kilowattora, mentre gli altri tre sono assolutamente senza alcun costo aggiuntivo per il consumatore. Gli operatori hanno salutato con soddisfazione il risultato, così come ha fatto anche l'autorità di controllo, la Bundesnetzagentur: "L'eolico off shore ha provato senza alcun dubbio la sua competitività". Dietro al successo ci sono una serie di ragioni che spiegano l'economicità dei progetti. Il primo aspetto riguarda l'aspetto industriale: i nuovi impianti eolici hanno turbine più alte e pale più lunghe, che permettono di sviluppare una maggiore potenza. Poi, c'è la localizzazione scelta per i cinque parchi, in aree molto più ventose rispetto alla media, con una velocità del vento superiore ai 10 metri al secondo. Inoltre, le autorità tedesche hanno concesso una vita più lunga agli impianti portandolo da 25 a 30 anni. Infine, per la prima volta, sono stati esclusi dall'asta i costi per la connessione dei parchi alla rete elettrica a terra, i quali verranno finanziati da una apposita voce in bolletta. In questo modo, i consumatori non pagano per sussidiare le rinnovabili ma per una infrastruttura pubblica. Il risultato della gara in Germania migliora quanto avvenuto solo qualche mese fa in Olanda, quando un parco off shore da 700 mewatt di potenza è stato aggiudicato da un consorzio di cui fa parte anche Shell (a dimostrazione di quanto stia avanzando la transizione energetica) con una offerta di 54 euro per megawatt prodotto, più vantaggioso di una nuova centrale a carbone (tra i 70 e gli 80 euro) ma anche del nucleare. Almeno di quello che il governo britannico ha deciso di costruire a Hinkley Point: per 35 anni l’energia prodotta verrà pagata ad uno strike price di 92,5 sterline, cioè circa 120 euro per ogni MWh generato. I paesi del nord Europa confermano così la loro superiorità nello sviluppo dell'energia eolica sfruttando la gran quantità di vento a disposizione. Su tutti la Danimarca che sta inanellando una seriedi record: il 23 febbraio scorso, gli impianti sia off shore che on shore hanno prodotto il 104% di fabbisogno nazionale, dando energia a 10 milioni di abitazioni, mentre nel 2019 partirà la sperimentazione per produrre turbine eoliche alte 330 metri, in pratica alte come la torre Eiffel.


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